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Minestra di pane sotto ciociara

Al ritorno dalle mie vacanze siciliane vi avevo detto che stavo iniziando dalla fine, le mie splendide vacanze sono infatti cominciate con un breve tour del Lazio, una settimana tra la Tuscia e la Ciociaria, due regioni lontane dal turismo frenetico della città Eterna, delle coste del Tirreno, delle isole Pontine, che noi ovviamente abbiamo evitato come la peste, rifugiandoci in romantici borghi medievali, tranquilli laghi di origine vulcanica, antichi santuari e abbazie sulla via Francigena (alcune foto le potete vedere qui).
Un viaggio nato per caso, una notte con cena e colazione prenotata in internet mesi prima a Calcata, un borgo medievale arroccato su uno sperone di tufo. L'Isola che non c'era, un B&B apparentemente da favola, con quattro stanze dedicate ai personaggi di Peter Pan e ad una inesistente e stonante strega, ma in realtà un posto piuttosto poco accogliente, anche se a tratti molto originale. Noi abbiamo avuto fortuna, quella di poter partecipare ad una cena organizzata dagli abitanti del paese (molti artisti, attori, registi, negozianti di oggettistica vintage e altre varie categorie impiantatesi in un luogo dove di abitanti autoctoni proprio non se ne vedono) dove ognuno portava qualcosa da mangiare. Quindi invece che stare da soli nella nostra stanza buia e umida ad attendere che passasse la serata, abbiamo conosciuto tanta gente interessante, mangiato cose sfiziose, e alla fine suonato e cantato in compagnia, illuminati solo dalla luce delle stelle. 
Impressione del tutto opposta quella che abbiamo avuto a Viterbo appena varcata la soglia del B&B Casa.Re.Ale, un gioiello incastonato sui tetti della città. Due stanze, che la proprietaria preferisce affittare una alla volta per l'asciare al fortunato ospite la possibilità di avere tutto l'appartamento, arredato con ottimo gusto, a disposizione. Ma la sorpresa più grande si ha dopo aver percorso la scala che dal salotto porta sul tetto, la vista si perde tra i tetti della città in un terrazzo dotato di tavolo e divanetti per poter gustare la buona crostata della colazione all'aria aperta. Abbiamo pernottato lì per ben 3 giorni, usando quello come punto di partenza per gite giornaliere nei dintorni. 
Bomarzo e i suoi mostri di pietra, Bolsena tranquilla città lacustre, Montefiascone e il vino Est Est Est (l'eccellenza in tempi medievali), Civita di Bagnoregio, la città che muore, Sutri e l'anfiteatro romano e poi la magnifica Viterbo, che di girarla non ci si stanca mai. Poi che dire del cibo, a Viterbo si mangia bene, la cucina della Tuscia è ricca di tradizione e di ottimi ingredienti e poi abbiamo trovato tre ottimi ristorantini tipici per le nostre cene, siamo passati dai tonnarelli cacio e pepe, alla pasta all'amatriciana, alla porchetta, solo per parlare dei piatti più tipici. Nella seconda parte del viaggio ci siamo diretti a sud verso la Ciociaria, passando per il bellissimo Monastero di San Benedetto a Subiaco. 
La provincia di Frosinone è assai diversa dalla Tuscia, in qualche modo più rustica e familiare. Costellata di piccoli borghi circondati da mura, che da fuori li degneresti nemmeno di una visita fugace, ma se solo si varcano i grandi portali delle mura cittadine, si rimane affascinati dalla bellezza che riescono a contenere. Siamo stati ad Alatri, circondata da imponenti mura ciclopiche, nella piccola e curatissima Fumone, a Ferentino, unica nota di inospitalità in tutto il viaggio e poi Isola del Liri con la sua cascata, Sora, l'Abbazia cistercense di Casamari e infine la spettacolare Veroli. Sono stata consigliata da un'amica, che di quelle zone se ne intende e son davvero felice di averle dato retta, anche perché altrimenti non avrei mai pernottato al B&B la Rocca di San Leucio, incontrato un vero esempio di ospitalità grazie a Cristiano, che ci ha aperto le porte del B&B come pochi avrebbero fatto, raccontandoci piacevoli aneddoti e soprattutto (cosa del tutto disinteressata) sguinzagliando tutte le sue conoscenze per darci la miglior ricetta di questa magnifica minestra di pane che la sera prima avevo provato in un ristorante consigliato ancora da lui.
Le vacanze aihmè sono finite, ma ho comprato una forma gigante di pane e la zuppa l'ho fatta per davvero. Ve ne lascio una piccola porzione in attesa del prossimo viaggio.


















Ingredienti per 6 persone:
600 g di fagioli borlotti
500 g di Cicoria
10 pomodorini
1 cipolla
pane casareccio raffermo
1 l e 1/4 di brodo vegetale Lessare i fagioli borlotti in acqua salata. Fare lo stesso con la cicoria e poi ripassarla in padella con olio, aglio e peperoncino a fuoco vivo per 5 minuti, metterla da parte.Nella stessa padella soffriggere la cipolla con olio e 10 pomodorini, aggiungere i fagioli lessati e far cuocere per 20 minuti. 
Aggiungere la cicoria ripassata e mescolare il tutto. 
Bagnare infine con il brodo vegetale e lasciare insaporire a fuoco basso per 30 minuti.

Tagliare a fette (circa 1cm) il pane raffermo e metterlo in 3 strati in una ciotola capiente.
Aggiungere le verdure, coprire e tenere in caldo per almeno un'ora e mezza.

Solo un piccolo appunto personale, io invertirei le dosi di cicoria e fagioli, la prima troppo poca e i secondi davvero troppi.

Commenti

  1. Boooooooooooona, direi per niente dietetica, ma prima o poi provero; questa ricetta, con meno fagioli e piu' cicoria! smuackk

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  2. Anche tu vacanze siciliane?? pure ioooo!! hehehee
    Anche mia mamma prepara un piatto simile però usa i ceci. Queste minestre mi piacciono moltissimo :))
    ciao :))

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  3. Kika, che belle vacanze hai fatto. La zona di Siracusa è fantastica, sono innamorata di Ortigia. Ti sarai divertita tanto. Io sono ancora in letargo tecnologico e il matrimonio si avvicina! Latito ancora :) Buona la minestrina, con questo tempo perfetta.
    Un bacio

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  4. Se arriva un pò di fresco queste zuppe vanno a nozze nelle nostre case,buonaaaa!Ci siamo unite al tuo blog,se ti va passa a trovarcci!Ciao babà e bignè

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  5. Ciao Kika! Che piacere venire a conoscenza del tuo blog e soprattutto di questo articola che parla della mia regione! Sono ciociara trapiantata a Torino e sono davvero contenta di leggere che a parte la parentesi di Ferentino, in Ciociaria sei stata bene!

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