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Visualizzazione dei post da ottobre, 2011

Marmellata di pere e finocchietto selvatico

"Dolce, succosa, morbida sulla lingua, granulosa come sabbia zuccherina che si scioglie in bocca"  (City of Angels) Ingredienti: 1 kg di polpa di pere 400 g di zucchero 1 limone 1 cucchiaio di rum 1 rametto di finocchietto selvatico Sbucciare le pere eliminando il picciolo e il torsolo e tagliarle a dadini. Metterle in un tegame antiaderente con lo zucchero, la buccia del limone grattugiata (solo la parte gialla), il succo di limone, il rum e il finocchietto selvatico a pezzetti. Far cuocere inizialmente a fuoco basso con il coperchio, poi scoprire e alzare leggermente la fiamma.  Far cuocere fino a quando non avrà raggiunto la consistenza desiderata e infine frullarne una parte, lasciando alcuni pezzi interi. Nel frattempo,  sterilizzare i barattoli  così , invasare poi la marmellata a caldo, chiuderli ermeticamente e farli raffreddare capovolti. Da mangiare spalmata sul pane a colazione o in accompagnament

Tortine al mandarino

Mia mamma mi qualche giorno fa mi ha dato una borsa piena di mandarini che lei non voleva mangiare perché dalla buccia troppo sottile e difficile da togliere, lei fa spesso così, a volte mi sembra la migliore amica di Benedetta Parodi per quanto sia pigra in cucina, e io ne approfitto perché per me non c'è mai niente da buttare. E qui la sorpresa, ben custodito da quella buccia dura e sulla difensiva si nascondeva un succo dolce e profumato che io ho utilizzato subito per concedermi una coccola mattutina, delle tortine monoporzione da mangiare a colazione. Come spesso mi capita nelle mie tortine ci ho messo ciò che mi pareva e ho avuto fortuna, perché son davvero soffici, gustose e soprattutto... sanissime. Ingredienti per 8 tortine: 100 g di farina 00 50 g di farina 0 50 g di farina di grano saraceno 90 g di zucchero semolato 170 ml di succo di mandarino 35 ml di olio d'oliva 2 uova 1 bustina di lievito per dolci 1 p

Profiteroles o cassata siciliana?

Questo mese con la sfida dell' MTChallange proposta da Stefania non mi son riuscita proprio a trattenere. Ho frequentato assiduamente il parco e queste sono le conseguenze. Potevamo concludere senza un dolce? E siciliano per giunta (giuro che non è un modo per corrompere un membro della giuria)? Quindi, dopo i profiteroles ai funghi misti con fondue di taleggio e quelli al salmone e pistacchi con panna acida allo zafferano , vi presento la mia rivisitazione piramidale della cassata siciliana, dopo essermi mangiata metà del ripieno a cucchiaiate non ho saputo resistere a mangiare anche metà bignè mentre facevo la foto... davvero trooooooppo buoni, provare per credere. Per 12 bignè Per la pasta choux: 37 ml di acqua 5 ml di latte 33 gr di burro 35 gr di farina 1 uovo 1 pizzico di sale Per il ripieno: 200 g di ricotta di pecora 65 g di zucchero a velo 15 g di gocce di cioccolato 1 cucchiaino di rum Per l

Profiteroles al salmone e pistacchi con panna acida allo zafferano

Questo è l'esito della mia ora di corsa bisettimanale, tra i sentieri del parco, gli alberi multicolori e multiformi e il silenzio all'imbrunire, io generalmente penso... al cibo (poi mi chiedo perché anche correndo così tanto non riesco a perdere nemmeno mezzo etto!!!).  Corro quasi sempre da sola e ogni volta il parco diventa fonte di ispirazione. Mi lascio attrarre dai colori, dai profumi, di conseguenza mi immagino i sapori pensando a come associare i vari ingredienti. Posso dire ufficialmente che questa ricetta è nata al parco Nord di Milano. Non sapevo che sapore potesse avere la panna acida con lo zafferano, ma immaginavo che il tutto stesse bene col salmone (sul colore non c'erano dubbi) e poi i pistacchi... un tocco in più. L'unica cosa che sapevo è che i profiteroles dovevano essere salati e non la ricetta dolce classica, che io non amo particolarmente.  Ingredienti per 12 bignè: Per la pasta cho

Profiteroles ai funghi misti con fondue di taleggio

Non c'è proprio niente da fare, appena postano la ricetta del mese dell'MTC io vengo colta dal panico, "perché sempre ricette che non ho mai fatto?", mi chiedo, stavolta mi son pure chiesta "perché proprio di Montersino???" (dovete sapere che da anni ho un suo libro, che mi hanno regalato, ma per ora continuo a limitarmi a godere delle fotografie al suo interno :-)) Vabbè da  Stefania  ce lo si poteva aspettare e non nego che per almeno 5 minuti buoni l'ho odiata (e chi non lo ha fatto?!), ma poi il mio cervello ha cominciato a pensare a come poterli riempire sti bignè e ho iniziato a convincermi che alla fine la potevo e dovevo fare! Sono sincera, ho avuto un validissimo aiutante in cucina che mi ha letto ogni passaggio mentre io lo eseguivo, altrimenti, stordita come sono (solamente in questo, ovvio!!!) mi sarei dimenticata qualcosa. C ontrariamente alle mie abitudini ho fotografato ogni passaggio della ricetta, stavo davanti al forno come

Pasta choux di Luca Montersino

Ingredienti per 36 bignè: 110 ml di acqua 15 ml di latte 100 g di burro 105 g di farina 3 uova 3 pizzichi di sale La ricetta è stata tratta alla lettera dal blog di Stefania  che l'ha scelta per l' MTC di ottobre :  "Versare l’acqua, il sale e il latte in un pentolino, aggiungere il burro tagliato a pezzetti e accendere il fuoco. Portare a bollore. E’ necessario prestare attenzione a questa prima fase: è bene che il burro si sciolga lentamente e che l’acqua si riscaldi gradualmente, tenendo quindi il fuoco basso. Se l’acqua inizierà a bollire prima che il burro sia completamente sciolto, evaporando, andrà ad alterare l’equilibrio della ricetta. Quando il burro sarà sciolto e l’acqua bollirà, aggiungere la farina tutta in una volta e mescolare con un cucchiaio di legno. Far cuocere sul fuoco fino a quando il composto non si sarà asciugato un po’ e avrà formato sul fondo del pentolino una patina biancastra. Con questa dose, molto carica di

Torta salata con pomodori ripieni e pesto

La Stazione Centrale di Milano è quasi da tutti considerata un luogo di passaggio, spesso frequentata da personaggi spiacevoli e quindi luogo nel quale non soffermarsi a lungo, se non per salire e scendere dal treno.  Io, al contrario l'ho sempre molto amata, alzavo il naso all'insù, ammirando la sua imponenza e bellezza. Ultimamente poi l'hanno tutta risistemata, è bella, funzionale, a spasso coi tempi, addirittura pulita, ma la cosa più bella è che l'attesa adesso si può ingannare tra le pagine dei libri e dei giornali nei 3 piani di libreria che si trova al suo interno.  Di solito in quella libreria specifica io i libri non li compro, ti fanno pagare la tessera punti e io è una cosa che non ho mai tollerato, ma da quando è in stazione spesso ci passo un sacco di tempo e sfoglio tutti i libri di cucina, e i giornali (anche se non si dovrebbe, lo so!).  Proprio in una di quelle occasioni in luglio stavo velocemente sfogliando "Sale & Pepe&quo

Timballo di grano saraceno su vellutata di carote nere e patate gialle

L'idea di partenza era un'altra, sempre una vellutata, ma di porri e patate, ma poi nel frigo c'erano quelle sconosciute, le carote nere, prese più di una settimana fa. Le vedevo così ansiose di presentarsi, di diventare mie amiche. E io per accontentarle le ho fatte prima a fettine e poi le ho buttate in padella. Bell'amica! A cena poi è venuta la mia cuginetta, Chiara, che non mangia mica tutto, che sperimenta malvolentieri, ma con mia grande sorpresa e soddisfazione ha apprezzato! Mi ha anche assistito nella foto, fatta in fretta e furia con l'ultima luce disponibile (ringraziando il cielo ho le finestre esposte ad ovest, quindi sul balcone la luce c'è fino al tramonto) e poi quante chiacchiere, quanti innocenti segreti svelati... è stato bello condividere i suoi sogni di adolescente, come se si potesse tornare indietro e rivivere le proprie esperienze, con le ansie, le paure e le gioie spensierate del caso.

Mica pizza e fichi... di Gabriele Bonci

Quest'anno non avevo ancora mangiato nemmeno un fico, io che ne mangerei a tonnellate senza stancarmi mai e solo il pensiero dei rimorsi coscienza di solito mi pone un freno all'abbuffata senza ritegno. Per farvi capire la mia passione verso questo frutto dolce e succoso, vi basti pensare che la scorsa estate, quando andavo a correre al parco con Tiziana, non mancavamo mai di fermarci per raccogliere qualche fico dagli alberi (per la serie, "come vanificare i benefici della corsa"). Appena l'ho vista, un paio di settimane fa, mi son detta che la dovevo assolutamente fare e pensare che io pensavo fosse solo un modo di dire "Mica pizza e fichi", per indicare qualcosa che valeva poco e invece alla puntata de La prova del Cuoco di 2 sabati fa, mi sono lasciata ammaliare da Gabriele Bonci (ammetto che non sapevo chi fosse) e mi sono segnata immediatamente la ricetta. Sabato ho approfittato della bellissima giornata di sole per fare un giro in bicicletta, m